giovedì 27 dicembre 2007

Locali di Caserta: Underground Music Hall

Oggi parliamo di: correttezza.

Per tutti i gestori a cui il termine suona ancora strano, dal De Mauro: conformità alle regole dell’educazione della convenienza -
onestà: c. professionale .

A volte ti chiedi se alcune cose sono fatte con il fine preciso di gabbarti, o ti imbatti in sprovveduti che non hanno colpe.

Il pianeta Underground si presenta bene come primo impatto,

grande, spazioso, accogliente.

Nell'intento un'operazione per portare musica di qualità nella nostra piccola galassia, nella pratica non so.

Ora, la prima cosa che mi verrebbe da dire è che si fanno investimenti corposi nella struttura che poi alla fine non ospita i capisaldi del commercio.

Giunti al mastodontico cancello, facciamo il nostro ingresso all'interno del locale, inizia la caccia al cameriere per la sistemazione. Catturiamo un esemplare, che con tono quasi da rimprovero ci fa capire "o aspettate o ve ne andate".

Aspettiamo.

Siamo in tre, alla fine viene il nostro turno.

Ci sediamo.

Al piano di sopra.

Ci portano il menu e decidiamo, che per la serata ci accontenteremo di quattro chiacchiere e qualcosa da bere.

Ed è qui che c'è l'intoppo, direbbe il bardo. (citazione).

All'arrivo della cameriera comunichiamo le nostre decisioni; tre birre. A questo punto (dopo circa venti minuti dal nostro arrivo) siamo avvisati del fatto che "questa sera è obbligatoria anche una cosa da mangiare".

La prima osservazione che mi verrebbe in mente è: quando avevate intenzione di dircelo?
A mio giudizio sarebbe corretto affidare questa comunicazione ad una persona posta all'entrata, in modo da dare al consumatore (di solito quello che sborsa i dindini, per far si che un'attività commerciale possa continuare la sua gloriosa marcia) la possibilità di decidere se le condizioni attuate gli stanno bene, il famoso libero arbitrio.

Di seguito alcuni pratici esempi dell'utilità e correttezza di avvertire della consumazione obbligatoria delle cibarie prima di entrare:

- quando il consumatore ha già cenato a casa
- quando il consumatore ha una colite galoppante
- quando il consumatore ci tiene alla linea
- quando il consumatore (di solito gli studenti fuori sede e non, ma anche altri) escono con i soldi contati per una ed una sola birra (in Italia non è ancora reato)
- quando il consumatore si può permettere solo una consumazione.

Detto ciò, io rientravo nel primo esempio,ed ero con due fanciulle che rientravano nel terzo di cui sopra, quindi ho optato delle arachidi da accompagnare alla birra.

E qui c'è il botto, entriamo in un paradosso galattico, in cui la realtà che conoscevamo non vale più.

La cameriera ci informa che "le noccioline non rientrano nelle cose da mangiare".

...

Rileggete attentamente la frase tra le virgolette, e poi riflettete sul suo significato per circa sette secondi.

Dal De Mauro: arachide -
frutto sotterraneo di forma oblunga, con semi commestibili da cui si ricava anche olio.

Chiedo quali a questo punto siano le cibarie valide per poter trascorrere una serata in questo fantastico luogo di ritrovo, mi accorgo che in pratica la categoria "sfizi"
o affini ora non ricordo, è esclusa. Mio malgrado mi trovo costretto a ordinare una fetta di torta, quella ai frutti di bosco con il biscotto sotto perennemente depresso, si quella lì.
Ti fa rabbia vedere che vorresti tanto divertirti e stare in santa pace e cercare di goderti questa città, ma che alla fine ti vedi costretto a spendere nei paesi vicini, perché la cosa più offensiva per un essere umano a mio giudizio, è sottrargli la libertà di scegliere, di decidere.

C'è uno splendido testo di Bauman a tal proposito, che consiglio: "Vite di scarto", in cui si parla anche del "sollen" (il dover essere) di Kracauer, che i vari agenti della società ci impongono, e la vita alla fine diventa uno scontro tra sollen, tra vari dover essere, e chi per i suoi pochi e modesti mezzi non riesce ad aderire ad uno di essi, rimane al freddo, fuori.

Così quella sera, ripensavo a chi magari era uscito solo per sedersi a bere una birra contando di pagare solo quella e che dopo aver pazientato, si vede magari costretto ad alzarsi e andarsene, dico magari...

La morale è che con due euro (quattromila lire del vecchio conio) di coperto a testa, personalmente dopo questa disavventura, mi sono ripromesso di non tornarci più a meno di smentite.

Fine del diario.

15 commenti:

Sognatore ha detto...

Ciao, bel post davvero, è pure veritiero. Tra l'altro l'underground ha portato questa (brutta) moda di pagare all'entrata, e quindi molte persone sono tagliate fuori dato che andavano solo per sentir musica e non sta scritto da nessuna parte che devo consumare pure, che sia o meno poi compresa la consumazione nei 5 €.

Un saluto, se ti servono locali da recensire chiedi pure...

Capitan Futuro ha detto...

Grazie, ora inizio sul serio a pensare di non essere l'unico.

Anonimo ha detto...

molto bello anche questa ultima recensione!

Vorrei consigliarti di recensire Il Bad Habit,un locale che si trova a Via Fuga =)

Anonimo ha detto...

hai perfettamente ragione mi ci rispecchio a pieno e mi sono promesso la stessa cosa.mi sono ritrovato in una situazione affine alla tua se non uguale per poi pagare 2,50 di coperto e 5 euro una cocacola , ma con un "vaf...." soddisfacente per il futuro!

Sognatore ha detto...

Figurati, se vuoi un elenco di locali (e compagnia con cui recensirli :D ) fai un fischio XD

Anonimo ha detto...

beh... la gente vorrebbe entrare in un locale, sentirsi la musica, non consumare nulla e andare via? proprio una bella pensata... e se tutti facessero cosi? i locali fallirebbero dopo 1 settimana... ricordo che i gruppi musicali hanno un costo: perchè i gestori dei locali dovrebbero pagarli senza avere un rientro? stiamo parlando di locali, non di caritas!

ennesima dimostrazione che fare un pò di cultura a caserta è utopia.

Anonimo ha detto...

Ricordo quando prima l'entrata con musica era di tremila lire (oggi 5 euro) e nessuno si sognava di farti sedere e zitto, senza avisarti della consumazione obbligatoria, e se qualcuno avesse letto alla voce coperto lire quattromila, si sarebbe alzato e sarebbe andato via.
Evidentemente a Caserta la cultura è per i furbi e per chi se la può permettere; poco male con il ciclo di vita degli attuali pub, non ci metteranno molto a chiudere, e forse lasceranno spazio a chi ha seriamente intenzione di lavorare.

Anonimo ha detto...

innanzitutto bella iniziativa, alle volte mi si rinfacciava che pretendo un troppo dai posti dove vado. (se pretendere onestà è pretendere troppo...)

vedo cmq che non sono il solo...

in ogni caso una volta all'Underground ebbi una discussione col simpatico gestore perchè pretendeva un supplemento musica che non appariva da nessuna parte: gli consigliai di scriverlo almeno sul menù, così giusto per essere chiari con chi entrava. Mi assicurò che l'avrebbe fatto di sicuro.

ovviamente non ho mai visto queste fatidica nota da nessuna parte.

Capitan Futuro ha detto...

Ti ringrazio, sto ricevendo grandi risposte con questa iniziativa. In particolare mi piacerebbe che si iniziasse a diffondere un pò di senso critico in città, e che magari questo blog diventasse anche uno strumento di feedback per i gestori che così possono realmente conoscere le opinioni sulla loro attività.

Fatti sentire ancora con i commenti, e se ti va di ai tuoi amici di questo blog, vorrei confrontarmi anche con altre persone.

Cpt. Felafel.

p.s. sto seriamente pensando di mettere su un piccolo team, questo blog te lo consente, se ti va facci un pensierino.

Anonimo ha detto...

un pò di rispetto per il lavoro delle persone.... non siamo associazioni a delinquere, nasciamo per farvi divertire e voi ci ricompensate sputtanandoci online!

rileggerò l'articolo che parla del mio locale e se ci trovo una mezza parola che non è satira, ma offesa provvederò di conseguenza.

Underground Music Hall

Capitan Futuro ha detto...

Anche noi cosumatori meritiamo rispetto, e prima ancora di leggere l'articolo, legga la premessa.

Anonimo ha detto...

Per Il Proprietario dell'Underground: è inutile che ti incazzi anzi attivati e accetta queste critiche per migliorare la tua attività!

Anonimo ha detto...

ho suonato al mio gruppo all'Underground minimo 3 volte (non ricordo di preciso), ma cmq NON SIAMO MAI STATI PAGATI neanche un centesimo, e non ci è mai stato offerto neanche un panino... quindi per favore non dite che "i gruppi hanno un costo" e che quindi siete costretti ad alzare i prezzi per compensare le spese... personalmente lo reputo un locale da evitare, o almeno per quanto riguarda me e i miei amici, poi i casertani ovviamente hanno occhi e orecchie (e portafoglio), quindi sanno ben valutare un locale...

Anonimo ha detto...

Ciao, io trovo giusto ke un locale si "riguradi" cercando di far pagare almeno una consumazione(anche se questa è cara a prescindere) se c'è una serata ed un gruppo ke viene a suonare (gruppo = pagare gruppo; strumentazione; elettricità; siae ???; camerieri; eventuali danni ke puoi creare... e ce ne sono!!!) naturalmente previo avvertimento, e fino ad ora devo essere sincero all'underground sono stato sempre avvertio dai 2 tipi fuori.

Capitan Futuro ha detto...

Ragazzi, vorrei ricordare a tutti che siamo persone civili, alcuni commenti li ho autorizzati, altri no perchè offensivi, volgari e fuori tema.
Ricordo inoltre che mi assumo la responsabilità di ciò che scrivo io, ma non di quello degli altri.
La guida nasce come report di esperienze personali al fine di creare una cultura critica (che non vuol dire anti-locali) del mondo della ristorazione, e come spazio di dialogo tra gestori e clienti.
Cerchiamo di mantenere i post pacati, educati, e non offensivi, nessuno è meglio di altri, usiamo l'ironia, la satira quel che volete, ma senza eccedere, me compreso.