lunedì 31 dicembre 2007

Locali di Caserta: Finalmente un confronto

Commentiamo insieme le parole di un anonimo utente:

" un pò di rispetto per il lavoro delle persone.... non siamo associazioni a delinquere, nasciamo per farvi divertire e voi ci ricompensate sputtanandoci online!


rileggerò l'articolo che parla del mio locale e se ci trovo una mezza parola che non è satira, ma offesa provvederò di conseguenza.

Underground Music Hall"

Ora un pò di sana vivisezione:
"un pò di rispetto per il lavoro delle persone" - se si riferisce al suo ne abbiamo pieno rispetto e chiediamo solo un pò di correttezza (come può leggere nel post e nei commenti), se si riferisce al rispetto per il mio lavoro e a quello dei genitori che sgobbano anche per dare la paghetta ai figli e ancora a quello di coloro che si spaccano la schiena per andare ad ascoltare un pò di musica in santa pace, beh allora siamo in sintonia, la maggior parte dei locali mantiene dei prezzi che per chi non possiede una barca ormeggiata potrebbero apparire alti (si chieda se pochi anni fa alla voce coperto avesse trovato lire quattromila come avrebbe reagito)

"
non siamo associazioni a delinquere" - ah no? (scherzo, non se la prenda, sono un burlone),

"
nasciamo per farvi divertire e voi ci ricompensate sputtanandoci online" -
Excusatio non petita, accusatio manifesta, sul fatto che nascete per farci divertire, beh, volendo citare un regista a me caro descriverei la nascita di alcuni locali a Caserta come dei party in cui si è esagerato un pò troppo, qualcuno beve, risate, sorrisi, puff un nuovo locale in città.
Vi ricompensiamo pagando il conto, o oltre ad essere dissanguati vi dobbiamo anche lodare pubblicamente?
Chi non ha nulla da temere, non ha niente per cui essere sputtanato.

Se fosse poco poco lungimirante, come le auguro, sfrutterebbe questa occasione per migliorare la sua offerta.

"
rileggerò l'articolo che parla del mio locale e se ci trovo una mezza parola che non è satira, ma offesa provvederò di conseguenza."
rilegga anche i commenti all'articolo e questi:
da ircaserta:

"ma cosa??? querela??? e perché??? per aver pubblicato un link ad un sito???

che poi leggendo il blog non trovo nulla di inesatto o querelabile: è la descrizione di un'esperienza in un locale. non incita a non andarci anche se forse farebbe bene a farlo, non insulta nessuno, riporta semplicemente dei fatti.

ragazzi sveglia!!!"

"ehm.... è un periodo ke su questo post mi levate le parole di bocca aHUuaHhaUAHU cmq uno ha tutto il diritto di dire certe cose

ps il modo di scrivere dell' autore del post mi garba parecchio"

"Non mi pare corretto (nè assolutamente proporzionato) bannare qualcuno solo per "dissociarsi dalla sua iniziativa"...
Mi dissocio dall'iniziativa di Sergio che l'ha bannato. Era un blog innocuo, con esperienze personali, scritto in maniera pacata e in grado di dare qualche utilità ai lettori.
Se proprio non lo si voleva pubblicizzare perché contrario alle regole della community (ma credo che qualcosa che possa essere utile alla community non debba essere considerato contro le regole), si poteva cancellare il post, ma bannare è decisamente esagerato. "

Cpt Felafel.

domenica 30 dicembre 2007

Locali di Caserta: osservazioni

Dal diario personale dal tenente Noolla.

In questi giorni sono seriamente preoccupata per il capitano, ascolta Nick Cave.
Ho notato un moto di solidarietà intorno alla nostra impresa, anche se sappiamo di dover affrontare ancora il peggio.
Vorrei fare chiarezza una volta e per sempre sui nostri intenti:

- il coperto lo vogliamo assolutamente pagare, ma non 2 (DUE) euro, prima si pagavano mille lire per il coperto. Riflettiamoci per 7,5 secondi.

- non vogliamo diffamare nessuno in quanto parliamo di esperienze personali e non di fatti dimostrabili o non, non diciamo che il locale x usa prodotti scaduti, ma solo che il tipo di servizio offerto non ci è piaciuto, o è troppo caro, e via dicendo.

Tutti i pianeti vicini da san nicola a puccianiello insorgono in tante iniziative, noi di Caserta invece dobbiamo sempre passare per quelli che subiscono, e tra le altre cose gli alieni di Bellona, Capua, Santa Maria e altri ancora si lamentano in continuazione dei locali e pub di Caserta.
Avere delle attività di ristorazione che funzionano e lavorano bene significa anche attirare clientela dei pianeti vicini.

Forse non ne hanno bisogno, tanto paghiamo noi per tutti.

Sul pianeta ircaserta il capitano è stato escluso dalla possibilità di replicare, molto scorretto.

Se l capitano rischia una querela i locali non saprei che rischiano se avessero a che fare con:

- ispettore del lavoro
- asl
- guardia di finanza
- associazione dei consumatori

In questo momento il capitano è seduto nella plancia di comando, osserva gli astri per trovare le parole per ringraziare tutti quegli utenti che su ircaserta gli stanno dando la voce per rispondere. Commosso, si affida alle vostre tastiere.
Credo che sia alla ricerca di una squadra per stilare il manifesto di questa iniziativa.

Tenente Noolla.

sabato 29 dicembre 2007

Locali di Caserta: ce li meritiamo

Comunicato straordinario all'equipaggio.
L'ufficio censura del portale ircaserta ha recentemente deciso di escludermi dalla possibilità di postare senza dare alcuna spiegazione, sarà perché sono prezzolati dai locali per fargli pubblicità, sarà perché fanno parte di quella cerchia di casertani che non hanno voglia che le cose cambino, non lo so.
Quello che so è che questa è l'ennesima dimostrazione che la vergogna che viene messa in scena ogni sera nei luoghi di ritrovo è quello che noi tutti ci meritiamo, mi aspettavo reazioni dai gestori ma non una censura da chi come noi la sera esce, evidentemente sono abituati a essere sbattuti con il volto nel trogolo, fatti loro.

Decenza vuole che si scrivano almeno due righe di spiegazione da parte loro, ma niente.

Allora è giusto essere utenti di un portale che all'apparenza ti fa parlare di tutto, ma poi ti censura? Io credo che in questa cosa ci andiamo bene tutti, evidentemente ircaserta ha un interesse ad escludere le critiche ai locali.
Cerchiamo almeno di aprire gli occhi e di non accettare ciò che ci viene propinato dall'alto di un portale, e iniziamo a vedere ciò che veramente è dietro.

Ircaserta ha perso l'occasione di dimostrarsi uno spazio di riflessione ospitando la voce dei locali e la nostra, grave per giovani come noi...

Questo il commento di un simpatico ma affranto utente: "WA SERGIO PERCHE' L'HAI BANNATO? l'unico post decente ed utile che c'era. e che cazz!"

Fine del comunicato.
Cpt. Felafel

giovedì 27 dicembre 2007

Locali di Caserta: Underground Music Hall

Oggi parliamo di: correttezza.

Per tutti i gestori a cui il termine suona ancora strano, dal De Mauro: conformità alle regole dell’educazione della convenienza -
onestà: c. professionale .

A volte ti chiedi se alcune cose sono fatte con il fine preciso di gabbarti, o ti imbatti in sprovveduti che non hanno colpe.

Il pianeta Underground si presenta bene come primo impatto,

grande, spazioso, accogliente.

Nell'intento un'operazione per portare musica di qualità nella nostra piccola galassia, nella pratica non so.

Ora, la prima cosa che mi verrebbe da dire è che si fanno investimenti corposi nella struttura che poi alla fine non ospita i capisaldi del commercio.

Giunti al mastodontico cancello, facciamo il nostro ingresso all'interno del locale, inizia la caccia al cameriere per la sistemazione. Catturiamo un esemplare, che con tono quasi da rimprovero ci fa capire "o aspettate o ve ne andate".

Aspettiamo.

Siamo in tre, alla fine viene il nostro turno.

Ci sediamo.

Al piano di sopra.

Ci portano il menu e decidiamo, che per la serata ci accontenteremo di quattro chiacchiere e qualcosa da bere.

Ed è qui che c'è l'intoppo, direbbe il bardo. (citazione).

All'arrivo della cameriera comunichiamo le nostre decisioni; tre birre. A questo punto (dopo circa venti minuti dal nostro arrivo) siamo avvisati del fatto che "questa sera è obbligatoria anche una cosa da mangiare".

La prima osservazione che mi verrebbe in mente è: quando avevate intenzione di dircelo?
A mio giudizio sarebbe corretto affidare questa comunicazione ad una persona posta all'entrata, in modo da dare al consumatore (di solito quello che sborsa i dindini, per far si che un'attività commerciale possa continuare la sua gloriosa marcia) la possibilità di decidere se le condizioni attuate gli stanno bene, il famoso libero arbitrio.

Di seguito alcuni pratici esempi dell'utilità e correttezza di avvertire della consumazione obbligatoria delle cibarie prima di entrare:

- quando il consumatore ha già cenato a casa
- quando il consumatore ha una colite galoppante
- quando il consumatore ci tiene alla linea
- quando il consumatore (di solito gli studenti fuori sede e non, ma anche altri) escono con i soldi contati per una ed una sola birra (in Italia non è ancora reato)
- quando il consumatore si può permettere solo una consumazione.

Detto ciò, io rientravo nel primo esempio,ed ero con due fanciulle che rientravano nel terzo di cui sopra, quindi ho optato delle arachidi da accompagnare alla birra.

E qui c'è il botto, entriamo in un paradosso galattico, in cui la realtà che conoscevamo non vale più.

La cameriera ci informa che "le noccioline non rientrano nelle cose da mangiare".

...

Rileggete attentamente la frase tra le virgolette, e poi riflettete sul suo significato per circa sette secondi.

Dal De Mauro: arachide -
frutto sotterraneo di forma oblunga, con semi commestibili da cui si ricava anche olio.

Chiedo quali a questo punto siano le cibarie valide per poter trascorrere una serata in questo fantastico luogo di ritrovo, mi accorgo che in pratica la categoria "sfizi"
o affini ora non ricordo, è esclusa. Mio malgrado mi trovo costretto a ordinare una fetta di torta, quella ai frutti di bosco con il biscotto sotto perennemente depresso, si quella lì.
Ti fa rabbia vedere che vorresti tanto divertirti e stare in santa pace e cercare di goderti questa città, ma che alla fine ti vedi costretto a spendere nei paesi vicini, perché la cosa più offensiva per un essere umano a mio giudizio, è sottrargli la libertà di scegliere, di decidere.

C'è uno splendido testo di Bauman a tal proposito, che consiglio: "Vite di scarto", in cui si parla anche del "sollen" (il dover essere) di Kracauer, che i vari agenti della società ci impongono, e la vita alla fine diventa uno scontro tra sollen, tra vari dover essere, e chi per i suoi pochi e modesti mezzi non riesce ad aderire ad uno di essi, rimane al freddo, fuori.

Così quella sera, ripensavo a chi magari era uscito solo per sedersi a bere una birra contando di pagare solo quella e che dopo aver pazientato, si vede magari costretto ad alzarsi e andarsene, dico magari...

La morale è che con due euro (quattromila lire del vecchio conio) di coperto a testa, personalmente dopo questa disavventura, mi sono ripromesso di non tornarci più a meno di smentite.

Fine del diario.

mercoledì 19 dicembre 2007

Locali di Caserta: Black Cat

Un paio di settimane orsono mi sono imbattuto nel Black Cat, a Casagiove. Dopo aver orbitato pe almeno 10 minuti intorno alla Agenzia delle Entrate, ci siamo incamminati lungo la discesa che porta al locale, e già qui mi verrebbe da chiedere chi è lo stratega che ha scelto la location?, ...può succedere che non si abbia molta scelta per il luogo, resta il fatto che il locale è nascosto e riservato ai pochi eletti che si avventurano nei vicoletti.
Passiamo avanti.
Il teatrino del "si deve attendere ancora un pò", ci viene sciorinato dal buttadentro che aprendo la porta per un attimo, ci ha permesso di constatare che il locale era pressochè vuoto, ora la prima cosa che non si capisce è perchè si deve attendere al freddo mentre ci sono tanti tavoli liberi, e la risposta che ti viene è l'immagine delle vacche che aspettano nel recinto prima di andare al macello, in poche parole molti locali stanno prendendo il vizio (peraltro orrendo) di far attendere i clienti come degli animali. Tutto questo alle dieci e mezza di sera.

Domanda: perchè il locale non lo si prepara prima? In modo che non ci si prende un malanno?

Finalmente entriamo, e la prima impressione che ti da l'ambiente è di quei locali in stile Chicago anni venti (o vagamente alla Dick Tracy, per rendere l'idea) un piano al centro della sala, tavoli a macchia di leopardo.

Ennesimo tentativo di far rivivere l'epoca d'oro del jazz con una fettina di America a Caserta.

Ci sediamo.

Tempi di attesa un quarto d'ora, poi finalmente una tra le cameriere che schizzano per la sala ci nota e prende l'ordinazione. A questo punto la band (un trio non meglio identificato) inizia lo show, un tripudio di canzoni napoletane mista a un fac simile di jazz, che infiamma gli astanti in cori liturgici come solo noi al sud sappiamo fare.
Arrivano le cibarie, e qui si potrebbe aprire un capitolo a parte ma non lo farò, non ci sono abbastanza pixel in rete per descrivere lo scenario.
A giudizio di chi scrive quei piatti contenevano molta tristezza...

solo quella.

Morale, aspettiamo un casino di tempo per entrare, mangiamo poco e malino, paghiamo un botto.

Note a margine: c'è il biliardo per chi fosse interessato.

Encore:
dato che sono una persona di ampie vedute e aperto a smentite, resto in attesa di feedback su quanto detto.

Fine del diario