giovedì 3 gennaio 2008

Locali di Caserta: Anche no.

Tempo fa mi recai in questo ormai noto luogo di aggregazione sociale. Dopo gli iniziali drammatici secondi spesi nella lancia da esplorazione a cercare di indovinare il nome perdendoci in improbabili avverbi, congiunzioni, e quant'altro troviamo nomi alternativi come se una granata a frammentazione M1 fosse esplosa su una grammatica italiana. Tra i resti spiccavano: "addirittura no", "anche se", "seppur no", "ma su ma dai", "grazie preferisco di no", " e quando mai no".

Alla fine ha prevalso un esclamazione generale: "perché no".

Parcheggiamo la lancia in un vicoletto denso di vetture.

Sotto un porticato c'è il locale.

Entriamo.

Salta subito all'occhio il felice accostamento di stili nell'arredare l'ambiente; una mente ha partorito un mix di rock - post punk - post-atomic - post it - lounge hip-hop - urban - irish - seventies - deep - cool - kitsch - latin - jazz - bohemian - metal - junkie - XP - cinematic - 3D.
Il lato di sinistra.
Quello di destra è un muro. Si un semplice muro.

Adocchiamo un angolo con delle big bubble panna e fragola usate a mo di sedie, (ve le ricordate?, già quelle con Bud Spencer nel West), dove per lo stile Happy Days ti ci aspetteresti di trovare la serie "camioncini della coca cola di tutte le epoche".

Non c'è.

E non ci danno nemmeno quelle fantastiche sedie, per cui niente settore gommalacca.

Dopo aver dibattuto tra di loro sulla nostra destinazione, con almeno tre scuole di pensiero a confronto, ci fanno accomodare nel settore irish.

Mentre ci sediamo il mio occhio cade sul bancone.

Ora...

ok per l'originalità,

avete mai giocato a supermario bros?

Beh, vedendo il bancone non vi viene un moto interiore a spiccare un salto e atterrare con le natiche sulla testa del personale?

Comunque, con mia immensa sorpresa (immensa) vedo un gatto (nero) che si aggira per il locale.
Può capitare certo che nel trambusto, un gatto decida di farsi una
pina colada, però quando sei allergico al pelo del gatto, ti rode un pò che il simpatico avventore felino giri per il locale, facendo una capatina sulle panche e sulle tue gambe, con buona pace di tutti.

Ma lo dico anche per un fatto igienico.

Ripresomi dalla immensa sorpresa, ci comunicano che dobbiamo traslocare nel settore gommalacca, il tavolo serve ad altri.

Uffa...

Ok anche questo...

Una cosa a cui faccio sempre molta attenzione è il comportamento del personale con i clienti, che si noti bene, non dovrebbe essere una variabile, ma una costante.

Decidiamo di bere un paio di birre e digerire delle patatine.

Aspettiamo la birre.

Arrivano.

Comode le big bubble.

A volte l'apparenza inganna, a volte siamo maliziosi, a volte pignoli.

Ma quando dopo aver ordinato delle patatine, vedete la cameriera che esce con una porzione dalla cucina, masticando...

a cosa pensate?

Bene, sinceramante a me ha dato un pò fastidio, lo ammetto, anche se sono mie supposizioni però vedere una scena del genere non depone a favore del locale.

E poi sul conto leggi sempre la voce "servizio".

Una cara persona mi ha detto che per giudicare male un locale, per lui devono verificarsi almeno quattro errori nella stessa serata...

io ne ho contati tre, ci siamo andati vicini.

Fine del diario.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro capitano...
seguo le tue gesta e giorno dopo giorno attendo nuove recensioni...
ma questa volta mi duol dirlo..delle volte per classificare un locale ci si deve passare 2 o 3 volte...
su certi punti hai pienamente ragione...ma criticare la tipologia d'arredamento è una cosa un pò troppo pignola...
L'arredamento dell'anche no lo vedi cosi..ma io che son stato ad una fiera della birra a rimini..beh posso dirti che è molto simile allo stand della Ceres (tralaltro linea alla spina del locale)e se qualcuno ricorda le primissime pubblicità della birra, vedrà che ci son tanti spunti presi da li.
Con questo commento non voglio criticarti, anzi, ma delle volte, i gusti son gusti...prendi il "the doors" che come pub dedicato alla band non c'aveva nulla o il galeotto che di stili d'arredamento ne ha una valanga.
fidati...all'anche no ripasaci se capita, potresti cambiar idea o confermarla.
a presto in attesa di nuove recensioni

Capitan Futuro ha detto...

Dunque, cercherò di ampliare il mio pensiero.
I locali dovrebbero avere personalità, qualcosa che ti fa stare bene, qualcosa che ti ci fa ritornare, questo è dato anche dall'arredamento che è solo una delle componenti in questione.
Se tu citi il the doors, i potrei rispondere, che quel locale stava al piano di sotto di una villetta.
Quello che voglio dire è che non è necessario spendere trilione per un arredatore, ma a volte basterebbe solo un pò di buon gusto nella scelta del moblio e nella caratterizzazione del locale.
Questo non vuol dire che un pub mal arredato non lavora bene, attenzione, ma soltanto che avere un bell'ambiente in cui trascorrere la serata fa sicuramente più piacere.
Ora che l'anche no si ispiri alla ceres o ad altro, sinceramente non mi è di conforto, anzi dal mio modesto punto di vista apprezzo locali i cui titolari danno una personalità forte all'ambiente senza scopiazzare troppo nessuno.
Gillo Dorfles dice che si è in presenzadel bello nel momento in cui si rimane sorpresi. Quindi la bellezza, e mi trovo molto d'accordo con questo pensiero, e in stretta connessione con la capacità di sorprendere.
Onestamente pochi locali riescono a sorprendermi.

Anonimo ha detto...

no caro felafel,
stavolta hai toppato, il post sull'anche no è fallito, pessima la critica al nome(lo so voleva eesere una cosa simpatica, ma sorry...non ti è riuscita), ancor di + quella all'arredamento, per non parlare quella della cameriera che mastica uscendo dalle cucine.

Tu ci dovresti sottolineare il rapporto qualità/prezzo ke qua non hai proprio trattato, come si comporta il personale, che birre offre, com'erano le patatine, ...come ti sei trovato complessivamente.
Ritenta potrebbe andarti meglio.

Capitan Futuro ha detto...

"Tu ci dovresti sottolineare il rapporto qualità/prezzo"

Chi l'ha stabilito?

"il post sull'anche no è fallito,"

?

"pessima la critica al nome(lo so voleva eesere una cosa simpatica, ma sorry...non ti è riuscita),"

non era una critica, ma solo una considerazione, non crederai che frequento i locali per il nome simpatico?


"ancor di + quella all'arredamento,"

evidentemente bado all'estetica e alla cura dei particolari, pazienza.

"per non parlare quella della cameriera che mastica uscendo dalle cucine."

Quando ho fatto il cameriere una delle leggi sacre che mi hanno insegnato, e che tutti i gestori mi ripetevano era "mai uscire dalla cucina masticando" ne tantomeno farsi pescare nel locale a mangiare.

Anonimo ha detto...

Se devo essere sincero.. anche a me non è piaciuta molta come recensione.. sembra molto prevenuta, come se in ogni locale si dovesse trovare qualcosa di male, vedi il nome e l' arredamento, che sono comunque soggettivi. Per quanto riguarda il gatto.. bè.. a me non darebbe fastidio.. anzi.. ne ho 3 di gatti in casa quindi.. pero' sono consapevole che non sono tutti idioti come me :D e che oltre alle allergie, c'è da considerare comunque l'igiene! E non è l' ultima cosa! Per quanto riguarda la cameriera.. ti do' pienamente ragione. E' una regola fondamentale secondo me, puo darsi anche che stava masticando aria, ma agli occhi del cliente non va nulla di buono...
Saluti, Andrea

Capitan Futuro ha detto...

Sinceramente, tutti mi propongono di aprire un locale per il mio modo di vedere la cosa. Come ho già chiarito in precedenza, un locale arredato con cattivo gusto, agli occhi di chi lo guarda non è un errore, ma soltanto una questione di estetica e emozioni trasmesse che te ne fa preferire uno ad un altro.
Se non si badasse all'estetica, allora anche quattro tavoli di un bar sport starebbero sullo stesso piano di un locale ben arredato e con una precisa idea di ambientazione. Non credo sia così.
Provate ad andare all'anche no a dire che l'ambiente da la stessa sensazione di un bar di rione (senza nessuna accezione negativa) come arredamento eccetera, e vedete cosa vi dicono.
Curare i particolari secondo me è importante, e non necessariamente coincide con lo spendere soldi.
Voglio dire, un pub non vende solo roba da mangiare e da bere, ma anche emozioni, benessere, che possono essere trasmessi dal luogo, dall'arredamento, dal tipo di clientela su cui punta il locale, insomma i fattori sono tanti.

Chiedetevi se qualche volta entrando in un pub, a primo impatto non vi abbia fatto una brutta impressione...

Anonimo ha detto...

mio capitan felafel, da quando ho scoperto il tuo blog devo ammettere che ti seguo con attenzione, e mi sono molto piaciuti i tuoi precedenti interventi, nei quali ritrovavo delle fastidiose abitudini di certi gestori. ti ho anche difeso su ircaserta.com quando purtroppo ti hanno bannato.

questo però non mi è piaciuto, e vedo tra l'altro che non sono il solo.
mi sembra chiaro che tu possa scrivere quello che vuoi sul locale che visiti, ma questa volta mi sei sembrato un poco moscetto, come se non avessi reali cose da denunciare.
concorderai certo con me che una cosa è dire che in un locale non considerano degli arachidi come "qualcosa da mangiare" e tutt'un'altra obiettare sull'arredamento...

da una parte leggo una seria denuncia di una palese mancanza, dall'altra mi vien solo da dire "de gustibus..."

ti saluto capitano, continua ancora a difendere noi consumatori, ma non perdere lo stile dei tuoi primi post.

Capitan Futuro ha detto...

Mi fa immenso piacere poter discutere finalmente della questione estetica nei locali.

Dunque chiacchierando con vari titolari, anche loro spesso si lamentano del fatto che alcuni aprono pub senza curarne l'aspetto, i menu, l'arredamento, eccetera. Ora essendo anche io del parere cha anche l'occhio vuole la sua parte mi sembra giusto sottolineare anche le differenze tra chi cura i particolari e chi no.

Vorrei ricordare ancora una volta, ma ormai dopo tre commenti in merito non penso ce ne sia bisogno, che preoccuparsi dell'aspetto di un locale non è sicuramente un servizio che si può pretendere, ma una nota di merito la voglio dare a chi ci mette anche passione in questo mestiere.

Sognatore ha detto...

Bella recensione, come al solito, un paio di appunti:

- Il fatto di portare una pietanza e masticare purtroppo non è limitata all'anche no, mi è capito un paio di volte pure in altri locali.

- Per la questione "estetica si, estetica no", penso che molto dipenda da quello che vuole il propetario, dato che, di solito i locali "alternativi" (ma quante virgolette sto usando?) sono più o meno comuni nel loro arredamento che va con i tavoli, lo spazio dove suonare (dove si può farlo) e il bancone ben visibile, e si differenziano per il tema del locale (vedi il Sud che richiama i locali del Sud america, l'underground e i suoi arredamenti "ferrosi" o appunto l'anche no e l'accozzaglia di stili). Il fatto che è purtroppo molte volte invece di fare uno stile oggettivo, il gestore pensa al proprio gusto e si adegua di conseguenza. Che poi l'estetica di un locale può piacere o meno è un altro discorso, ma è innegabile che, certo non è fondamentale, ma ha la sua importanza, in quanti andrebbero in un locale con solo 4 tavoli di legno e sedie di plastica senza nient'altro?

Anonimo ha detto...

sono opinioni, il messaggio chiave del post era "a me non è piaciuto com'è arredato, non mi ha fatto venire voglia di tornarci"..o almeno io così l'ho letto..il fatto che ci sia la possibilità di commentare significa che possiamo dire tutti se invece l'estetica di un locale ha una sua importanza.

io credo proprio di sì: personalmente se non mi piace com'è fatto dentro, a meno che non si mangi da dio, io ci penso due volte prima di tornarci..
specie se becco la cameriera con una porzione di patatine in mano che mangia!! ragazzi non è pignoleria...NON SI FA!! non so quanti siano d'accordo con me, ma personalmente se vedo una scena del genere penso subito che ha "spizzicato" nel piatto di qualcuno..e che quel qualcuno potrei essere io.........brrrrrrrr

Anonimo ha detto...

quindi per concludere sull'anche no, pochi difetti, solo l'estetica del locale non ci è piaciuta...

Anonimo ha detto...

Sulla cameriera hai pieeeeenaaaameeeenteeeeeeeee

ragione.

Ke kkifo